lunedì 8 ottobre 2007

uomini e bande

Lo studio delle bande in Puglia non può essere solo nostalgico ricordo del passato ma deve essere il motore per la comprensione dei fenomeni sociali, culturali, antropologici e politici che formano la nostra identità culturale. Partendo da essa possiamo capire il presente e progettare il futuro.

Beni musicali: conservare l’immateriale

Il fenomeno della banda musicale nel nostro territorio, pur se collocato in un asse temporale non molto lontano dai nostri giorni, rappresenta una chiara e importante ricerca della nostra identità culturale!

Questa affermazione, per chi, come tutti noi, il ‘900 lo ha vissuto, può apparire non appropriata o anacronistica, quasi un ossimoro, in quanto comunemente si relazionano le necessità conservative a quei beni considerati come vetusti, quindi in parte già deperiti o in pericolo di degrado.

I contemporanei spesso non avvertono compiutamente la sensazione che il prodotto della loro stessa attività necessiti di disposizioni conservative: troppo recente è la loro realizzazione, troppo legati a necessità contingenti ed immediate i modi della produzione.

Quando poi si prendono in considerazione beni musicali non costituiti da strumenti musicali o spartiti ma la stessa espressione “performata”, i beni musicali, della cui conservazione ci si deve occupare, presentano una caratteristica specifica ed estremamente problematica: l’immaterialità.

Per questo patrimonio, il periodo storico di riferimento non può che essere il XVIII-XX secolo, perché precedentemente non era possibile alcuna riproducibilità tecnica dell’Opera d’arte e, in genere, delle testimonianze orali, quindi relative a parole, riti, usi, musica e spettacoli.

Nei secoli passati, quando si volevano conservare testimonianze di espressioni musicali, la scelta era obbligata e riguardava solo gli strumenti musicali e il materiale cartaceo, come spartiti o libretti d’opera.

Oggi, in addizione alle difficoltà del passato, il principale problema della conservazione dei beni musicali riguarda il “come” conservare le testimonianze nel loro svolgersi acustico e visivo, durante il loro farsi temporale.

Come asseriva uno dei più “seminali” etnomusicologi europei del ‘900, Diego Carpitella, la musica è un processo che si fruisce nel corso del suo farsi, al contrario delle arti figurative che hanno caratteristiche oggettuali, quindi permanenti.

Per concludere, è necessario che la banda sia rivaluta e ne venga riconosciuta l’importanza da un lato come momento di aggregazione (nel senso che la banda dà la possibilità di suonare insieme e suonare insieme è esigenza fondamentale) e dall’altro per formare all’uso di strumenti topicida banda che esprimono sonorità, timbri e colori straordinari.

La Banda è importantissima nel tenere vive le tradizioni popolari dalla feste patronali ai funerali!

Finchè nell’uomo sarà vivo il bisogno di confrontarsi con la storia per meglio conoscersi e comprendersi, il processo conservativo sarà sempre proteso vero una maggiore sofisticazione e noi dobbiamo essere pronti ad accogliere simili ricchezze.

Il fenomeno sociale della Banda

La banda ha un importante valore in Puglia a partire dall’ 800.

Essa si era già formata spontaneamente verso la fine del ‘600 e venne istituzionalizzata, se così si può dire, nell’800 attraverso quella che viene definita la normalizzazione borbonica, ossia il tentativo di inserire i complessi bandistici all’interno delle strutture civiche del Regno Borbonico.

Così come l’opera, che è spettacolo in cui l’azione teatrale si realizza attraverso il canto e la musica, agiva nelle grandi città, la bande hanno come territorio di azione i piccoli centri e ripropongono in essi le famosissime arie d’opera lì dove non esisteva un circuito di teatri e di eventi musicali.

Per questo motivo il carattere di popolarità e di provincialità della banda è stato per molto tempo, e forse continua ad essere, confuso con un basso livello di preparazione tecnica, il che ha motivato, diciamo, convinzione diffusa che la banda fosse quasi un surrogato della musica vera ed alta.

In realtà la banda proprio per questo suo carattere antielitario e popolare, è stato il tramite, è stata la protagonista nell’opera di educazione e divulgazione musicale in quelle fasce di popolazione che non venivano raggiunte dai grandi circuiti. La banda quindi riproponeva, per esempio, brani d’opera, pezzi d’assieme o comunque arie importanti dell’opera in altri contesti.

Tra i vari momenti in cui la banda ricopre un ruolo fondamentale nella vita sociale della collettività è da annoverare le feste patronali, le funzioni civili, ecc.

Oggi si può dire che l’istituzione bandistica gode di una generale rivalutazione se pensiamo al fatto che la tendenza degli ultimi anni è di trovare dei ragazzi che studiano nei Conservatori di Musica anche all’interno dell’organico delle bande. In secondo luogo, anche le nuove tendenze del turismo sembrano registrare l’incremento per esempio di viaggi in provincia, interesse legato ai riti autoctoni, alle feste patronali quali la taranta e alla banda.

Le bande musicali nei territori della Valle d’Itria

Perché studiare le bande nel territorio della Valle d’Itria?

Storicamente e geograficamente questo territorio è tutt’ora un crocevia di culture tra la regione della Puglia e la Penisola Salentina. Non solo! Punto d’incontro di due mari: l’Adriatico e lo Ionio. …e ancora! Un territorio in cui s’ incrociano tre provincie: quella di Bari, di Brindisi e di Taranto.

Città che, nell’arco della propria storia, hanno vissuto intense e diverse vicende storiche e sociali!

Basta tutto questo a giustificare uno studio del genere sul territorio?

Non credo! Quello che più vorrei esaltare del territorio della Valle d’Itria è quello della tradizione bandistica che, rispetto ad altre parti della Puglia, è maggiormente radicata!

Ciò è dimostrato dal fatto che ogni paese di questa zona ha la presenza di più bande musicali:

Martina Franca: 2 Bande Musicali

Ceglie Messapica: 3 Bande Musicali

Locorotondo: 2 Bande Musicali

Cisternino: 2 Bande Musicali

Villa Castelli: 2 Bande Musicali

E ancora! In ogni paese citato ci sono dei corsi musicali già affermati e attivi che avviano alla preparazione e all’insegnamento di uno strumento musicale all’interno del corso di studio delle scuole medie e superiori che vedono il loro sbocco naturale nelle locali bande.

Un patrimonio di 11 complessi bandistici su una popolazione di circa 140 mila abitanti!

Un’attività concertistica ben radicata e seguita direttamente dalla popolazione locale!

Un territorio che rappresenta, dal punto di vista culturale e turistico, una delle realtà più affermate dell’intero panorama regionale!

Un’esperienza, quella delle bande musicali, apprezzata e ben conosciuta al di là dei confini regionali e che raggiunge il suo apice con il Festival Internazionale di bande musicali della valle d’Itria che ogni anno è organizzato nella terza settimana di luglio a Cisternino dall’Associazione musicale Orchestra Fiati “Giovani Città di Cisternino”.

Fasi operative del progetto

1. Raccolta materiale: spartiti, foto, strumenti musicali, interviste, registrazioni musicali, filmati;

2. Registrazioni e riprese video sul campo;

3. Conferenza sul materiale raccolto nei centri della Valle d’Itria con il supporto dei musicisti e i personaggi delle bande del posto,

4. Mostra audio-visiva itinerante nei comuni interessati;

5. Pubblicazione sul materiale e le conferenze organizzate;

6. Creazione di un contenitore culturale sulle tradizioni musicali e popolari della Valle d’Itria su internet;

Raccolta materiale: spartiti, foto, strumenti musicali, interviste, registrazioni musicali, filmati

Qual è la funzione di una raccolta di dati per uno studio del genere?

Funzioni di questa raccolta:

· Contestualizzazione

· Rapporti con il territorio

· Relazioni con la società

Come tutte le ricerche che si rispettino è importante cominciare il lavoro da ciò che il campo di studio offre al ricercatore. In questo caso gli ambienti legati al mondo musicale delle bande costituito non solo da musicisti ma da una forte e ben nutrita schiera di appassionati ed esperti che seguono, o hanno seguito da vicino, questo interessante ambiente musicale!

Registrazioni e riprese video sul campo

Come abbiamo già accennato quello delle bande musicali è un’attività tutt’altro che scomparsa!

E’ tutt’ora viva e ben attiva all’interno delle strutture sociali dei nostri paesi!

Filmare e registrare le compagini bandistiche oggi vuol dire avvicinarsi ad una tradizione, come è quella delle feste patronali, civili, funerali, del tutto attive!

Avere una testimonianza diretta di ciò che suona e rappresenta la banda oggi vuol dire capire come si è evoluta nel tempo! E con lei la società in cui opera!

Usi e costumi nel tempo sono cambiati ma la musica è sempre presente! E’ un forte legame con un passato prossimo che però sembra così lontano e datato!

Cosa fare del materiale raccolto?

I video e le registrazioni audio potrebbero essere utilizzate per la creazione di un archivio, per uso didattico durante le conferenze organizzate ed interessante strumento musicologico per poter capire le tradizioni interpretative orali della musica eseguita attraverso la lettura contemporanea degli spartiti recuperati precedentemente!

Conferenza sul materiale raccolto nei centri della Valle d’Itria con il supporto dei musicisti e i personaggi delle bande del posto.

Mostra audio-visiva itinerante nei comuni interessati

Lo sforzo che si preclude l’intero lavoro è quello di coinvolgere direttamente la società da cui è circondata! Quello della banda musicale è uno scopo ben definito: consentire a tutte le persone indistintamente di godere dei piaceri che derivano dall’ascolto di un brano musicale!

Il nostro studio non potrebbe essere altrimenti!

Ogni paese verrà chiamato in causa direttamente attraverso l’organizzazione di una mostra e di una conferenza che possano dare delucidazioni sul mondo delle bande musicali in Valle d’Itria e non solo! Attraverso i supporti della tecnologia (riprese audio, video con proiettore, internet) potremmo suscitare interesse rispetto ad una platea di persone di più ampio respiro!

Attraverso le delucidazioni e le testimonianze, che esperti del settore e musicisti del posto potranno fornire, è possibile caratterizzare e localizzare ogni conferenza seguendo quelle che sono le esigenze del paese in cui ci troveremo.

Con il materiale che avremmo a disposizione potremmo privilegiare quelle che sono le ricerche effettuate nel paese in cui la conferenza e la mostra saranno portate (esempio: se ci troviamo a Martina Franca verranno messe in risalto il materiale che è stato raccolto in quel determinato paese).

Come organizzare le conferenze?

Ø Ogni conferenza sarà organizzata nel luogo in cui verrà allestita la mostra fotografica; per cui ambedue avranno la stessa data di inizio. In tale maniera la conferenza si svolgerà in un ambiente che da maggiormente l’idea del tema che trattato!

Ø Sarebbe interessante anticipare la conferenza con l’esecuzione musicale da parte della locale banda di brani tratti dalla tradizione bandistica popolare!

Ø Alla conferenza parteciperebbero studiosi ed esperti regionali nonché musicisti e personaggi che diano testimonianza del lavoro e della storia della locale banda!

Ø Registrazione della conferenza e realizzazione di un dvd come testimonianza del lavoro fatto nel luogo della manifestazione

...e per la mostra fotografica?

Ø Esposizione delle foto delle bande della Valle d’Itria privilegiando quelle della locale banda

Ø Ascolto in sottofondo di brani interpretati dalle locali bande

Ø Esposizione degli strumenti musicali tipici della banda musicale

Ø Esposizione di documenti inerenti le bande locali

Pubblicazione sul materiale e le conferenze organizzate

La raccolta di tutto il materiale pervenuto sarà l’occasione per la pubblicazione di un libro in cui possano essere messe in luce le tradizioni e le culture musicali, sociali e storiche delle bande musicali del territorio della Valle d’Itria.

Occasione e punto di partenza per l’organizzazione di tutti gli eventi collegati allo studio, la pubblicazione rappresenterà un punto d’incontro tra i paesi della Valle e spunto di nuove iniziative di stampo culturale e sociale. Ogni libro sarà presentato all’interno delle istituzioni e delle conferenze che verranno organizzate.

Una pubblicazione che veda coinvolta direttamente la società musicale attraverso la viva testimonianza dei musicisti, degli esperti locali e delle persone che seguono direttamente la musica.

Creazione di un contenitore culturale sulle tradizioni musicali e popolari della Valle d’Itria su internet

Con le tecnologie ormai da tempo a nostra a disposizione è finalmente possibile creare archivi e musei di materiale audiovisivo che consentano la conservazione delle espressioni performative, cinesiche, coreutiche dei musicisti.

Questa novità epocale ha cambiato completamente il rapporto tra osservatore/conservatore e oggetto studiato, in particolare nel settore musicale: chi, nel passato, avesse voluto ascoltare musica avrebbe dovuto trovare l’occasione di qualcuno che fosse in grado di interpretarla, trasformata e filtrata da un interprete che fosse in grado di leggere una partitura ed eseguirla.

Nella prospettiva che ho delineato, un archivio o una struttura museale che voglia conservare anche i beni culturali immateriali deve operare per la più efficiente conservazione dei supporti originari, ma anche per il trasferimento dell’esistente su nuove tecnologie che consentano un’agevole e funzionale conservazione e reperimento dei dati.

Perché un’operazione del genere su internet?

In un periodo storico in cui è difficile reperire fondi e strutture per l’organizzazione di un museo, sarebbe interessante proporre tutto il materiale su un web site con cui sarebbe possibile raggiungere un pubblico vasto e complesso su larga scala con dei costi di gestione molto ridotti.

Un sito, insomma, che possa essere una vetrina di lancio per tutti coloro che volessero visitare i territori della Valle d’Itria.

Un sito che possa dare un’idea di coesione dei vari comuni che intorno alla nostra Valle si affacciano e che possa suscitare l’interesse di tutti coloro che credono che la Puglia sia solamente la Regione della taranta e della pizzica!

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